31/03/2025
L'analisi del giorno dopo: Napoli vincente e dai due volti, la rincorsa all'Inter continua
Gli azzurri superano il Milan al Maradona. 2 -1 il risultato, in gol Politano e Lukaku

Vincente e preoccupante. Sono questi i due termini che emergono con forza dopo il 2-1 del Napoli contro il Milan di ieri sera. Vincente perchè si è battuta una squadra come gli azzurri dai due volti, preoccupante perchè ancora una volta il Napoli ha disputato un primo tempo sontuoso con una ripresa finita in grande affanno. Ed è su questo aspetto che Conte dovrà lavorare negli ultimi due mesi di campionato se vorrà centrare il bersaglio grosso. Vero che anche ieri sera il tecnico ha dovuto fre i conti con l'emergenza visto che a Spinazzola si è aggiunto anche il forfait di McTominay fuori per un'influenza. Ma è anche vero che, dopo un tempo, il Napoli era avanti di due reti con una dimostrazione di forza e padronanza della partita che non sembrava nemmeno stesse giocando contro una squadra dello stesso campionato. A determinare questo squilibrio probabilmente ha inciso la scriteriata disposizione tattica di Conceicao che, ad una difesa lenta, ha affiancato un centrocampo a due che non ha retto il confronto contro quello degli azzurri. Era in questa zona di campo che il Napoli avrebbe dovuto vincere la gara e così è stato.
L'attacco atomico del Milan è stato disinnescato proprio grazie alla condotta indovinata della squadra di Conte che sugli esterni con Politano e Neres è entrato sempre e con irrisoria facilità. Poi il pacchetto arretrato rossonero ha fatto il resto permettendo a Politano di correre indisturbato verso la porta avversario dopo appena 2' di gara cosi come Lukaku al 19' per il raddoppio. Venti minuti di dominio assoluto e due reti che sembravano il preludio ad una serata facile e di goleada. Invece il Napoli fino a fine tempo ha giocato bene ma senza più affondare con la stessa ferocia forte di una superiortà evidente quanto imbarazzante per gli avversari in balia degli azzurri. Ma le partite vanno chiuse prima di poter pensare di averle archiviate e nella ripresa il tecnico portoghese ha iniziato a operare quei cambi che forse avrebbe dovuto fare dall'inizio Dentro Leao e assetto ancor più offensivo con l'uscita di Bondo e l'arretramento di Reijnders, poi al 55' è uscito anche Joao Felix, un fantasma fino a quel momento, e il Milan poco per volta ha conquistato campo.
Per contro Conte ha inserito Billing per un Anguissa che, non al meglio si vedeva fosse in evidenti difficoltà e al 69' la gara ha avuto la sua sliding doors: provvidenziale è stata la parata di Meret sul rigore di Gimenez. Mancavano ancora 20' e, visti come sono andati, ci sarebbe stato il rischio concreto di pareggiare la gara. Perchè da lì in poi è stato un monologo rossonero che ha accorciato con Jovic al'83' con un Napoli in affanno che aveva evidenti difficoltà ad uscire dalla propria metà campo. Neres, al rientro e Politano erano visibilmente stanchi e anche Lukaku sembrava non averne più. Gli ingressi di Simeone, Ngonge e Mazzocchi per il tridente titolare non hanno prodotto molto e fino al 95' si è sofferto e temuto di non vincere una partita dominata in lungo e largo per più di un'ora. Ma il muro azzurro ha resistito e il Napoli ha risposto, con lo stesso punteggio e anche con lo stesso tipo di partita, all'Inter che aveva vinto in precedenza con l'Udinese. Sempre tre lunghezze di ritardo dalla capolista prima del prossimo turno che sulla carta sembra favolevole agli avversari: trasferte emiliane per entrambe ma, mentre l'Inter sarà di scena a Parma, gli azzurri se la vedranno a Bologna, reduce da cinque vittorie consecutive. Mancano otto partite, con la qualificazione in Champions League ormai alla portata, siamo sicuri che il Napoli fara il possibile, anzi l'impossibile per provare a raggiungere il quarto sogno azzurro.
Antonio Procopio

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