17/03/2025
L'analisi del giorno dopo: Napoli, un pareggio preoccupante prima della sosta
Gli azzurri pareggiano a Venezia. Bene nel primo tempo, ancora un calo nella ripresa. Sostituzioni tardive

Si doveva vincere, il Napoli conferma di aver ancora diversi problemi, ed il pareggio vede aumentare il distacco a tre punti nei confronti dell'Inter, vittoriosa a Bergamo contro l'Atalanta. E' questo il succo della domenica calcistica. Iniziamo dalla gara del Napoli a Venezia. Si sapeva che non sarebbe stata partita semplice; contro una squadra molto fisica e che attraversava un buon momento di forma, gli azzurri hanno giocato un ottimo primo tempo ma, come a Como, non sono riusciti a chiudere in vantaggio per come avrebbero meritato. Sfortuna, imprecisioni e quello che ormai è il male peggiore che attanaglia la squadra di Conte: non riuscire a capitalizzare le occasioni prodotte, è questa la sintesi della prima frazione di gioco.
Certo, il palo di Raspadori in avvio avrebbe prodotto tutta un'altra partita ma è inutile avere rimpianti. Il Napoli manca di quella qualità che spesso sotto porta fa la differenza e fa vincere le partite. La cosa che invece preoccupa maggiormente è stata la ripresa: anche ieri, come a Como, non c'è stato quel cambio di passo atteso che avrebbe dovuto dare alla squadra lo slancio necessario per conquistare i tre punti. Invece, un po' per l'orario, ormai si può dire indigesto al Napoli, un po' per immobilismo anche da parte del tecnico che non ha trovato le giuste soluzioni nemmeno dalla panchina, è arrivato un altro pareggio che mortifica le ambizioni dei tifosi accorsi in laguna. Probabilmente sarebbe stato necessario anticipare qualche sostituzione invece di farne 4 in un solo colpo ad un quarto d'ora dalla fine. Okafor avrebbe meritato maggiore considerazione ed è sembrata poco comprensibile l'uscita di Spinazzola che stava giocando molto bene e che avrebbe potuto cambiare fascia se fosse uscito uno stremato Politano tenuto in campo invece per 90'.
Insomma, senza voler buttare la croce sul tecnico che sta facendo fare una grandissima stagione al Napoli, è molto probabile che se dovesse rigiocare la gara opererebbe scelte diverse. Era una partita di battaglia e forse Billing, più del rientrante Anguissa, sarebbe servito per dare sostanza alle manovre azzurre. La mossa del doppio play ieri, alla distanza, si è rivelata poco produttiva. Quando nei minuti di recupero Simeone ha mancato un cross di Okafor spedendo alto si è capito che sarebbe stata una domenica di sofferenza. Che si sarebbe potuta trasformare anche in disastro visto il contropiede preso allo scadere dei 6' di recupero con conclusione di Nicolussi Caviglia respinta da Meret. Ed in serata poi è arrivato il risultato che meno ci si auspicava, cioè il successo dell'Inter contro l'Atalanta che con la vittoria conseguita, e 64 punti, guida la classifica. Ovvio che a nove giornate dalla fine lo svantaggio di tre punti sia ancora colmabile, ma questa giornata, che sulla carta poteva essere favorevole agli azzurri, invece ha incrinato le speranze di scudetto. E si è arrivati all'ultima sosta prima del rush finale. Saranno due settimane lunghe nelle quali il tecnico dovrà trovare i giusti accorgimenti per tornare a rivedere la squadra che ha fatto 44 punti nel girone di andata. Recuperato anche Neres, con l'organico al completo si potrebbe tornare a quel modulo che ha fatto le fortune degli azzurri per diversi mesi. Di sicuro alla ripresa si ricomincerà fortissimo con due partite molto complicate, Milan e quel Bologna che forse al momento è la squadra più forma del campionato. Servirà il miglior Napoli per continuare a lottare.
Antonio Procopio

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