02/12/2024
L'analisi del giorno dopo: Napoli, ancora di misura ma con un McTominay in più
Gli azzurri vincono in casa del Torino per 1 - 0 a valle di un'ottima prestazione.

"Braveheart" McTominay inventa, il Napoli vince e resta in testa. Ma diciamolo subito, sarebbe ingeneroso dare i meriti del succeso solo allo scozzese che ha comunque giocato una grandissima partita. Contro un Torino volenteroso, ma oggettivamente non troppo qualitativo, il Napoli ha giocato una buona gara, in crescendo come gioco e numero di conclusioni, ancora sugli stessi livelli delle partite precedenti in quanto a trasfomazione delle stesse per chiudere l'incontro con maggiore facilità. Anche se, così come contro la Roma, si è sofferto poco. Ieri solo su una conclusione mancata da Coco da due passi (in sospetta posizione di fuorigioco) e per un colpo di testa di Adams a inizio gara. Per il resto il Napoli ha condotto la partita con costanza e, se ha segnato un solo gol lo si deve molto alle parate di Milinkovic Savic, ieri in stato di grazia, unita forse ad un po' di imprecisione degli azzurri.
Il successo consente al Napoli di restare in vetta allungando anche sulle avversarie, tenuto conto della sconfitta della Lazio, il rinvio della gara tra Fiorentina e Inter (a proposito, auguri a Bove di pronta guarigione), il pareggio della Juve e in attesa della gara di stasera dell'Atalanta, impegnata a Roma. Trentadue punti in classifica dopo 14 giornate rapppresentano un buon bottino. Tornando alla gara, da segnalare poche sbavature: difesa quasi impeccabile con Rrahmani che ha giganteggiato assieme ad Olivera, ormai una garanzia del pacchetto arretrato. Qualche leggera distrazione da parte di Buongiorno ma era comprensibile: l'ex granata, capitano del Toro fino a pochi mesi fa, ha sentito troppo la partita dimostrando un'umanità che non può che fargli bene in prospettiva futura. Si cresce anche in questo modo.
In mezzo al campo Anguissa ormai può dirsi essere tornato sui livelli dell'anno dello scudetto, Lobotka è la solita macchina perfetta ma McTominay merita la palma del migliore in campo. E non soltanto per il gol. Lo scozzese ha giocato e corso per due, era dovunque sempre con disinvoltura e qualità ha difeso ed attaccato dimostrando di essere un centrocampista completo. Anche in attacco, le prove degli azzurri sono state positive ma sono mancati i gol. Kvaratskhelia è stato il punto di riferimento della manovra, ha prodotto l'assist della rete vincente ma in un paio di circostanze poteva concludere meglio. Lukaku è sembrato più in palla; la marcatura meno asfissiante cui è stato sottoposto lo ha reso più efficace nel proteggere la palla e scaricarla per i compagni. Peccato per quel tocco di tacco su cross di Kvara che avrebbe meritato miglior fortuna e ha trovato pronto Milinkovic Savic. Sarebbe stato un gol da applausi.
In sostanza, la gara di Torino ha confermato per buona parte le indicazioni che la squadra di Conte aveva già evidenziato: il Napoli è solido e compatto, segna poco ma subisce ancora meno. In Italia si sono sprecati fiumi di articoli e complimenti per chi vinceva in questo modo; il Napoli a questo aggiunge la forza e qualità di "Braveheart" McTominay.
Antonio Procopio

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