Serve rialzare la testa, nel risultato prima che nel gioco. Il Napoli, dopo la debacle all'esordio a Verona, è chiamato al pronto riscatto domenica sera contro il Bologna. Ma non si possono fare illusioni e pensare che la squadra di Conte in pochi giorni possa trasformarsi e cancellare la prestazione sconcertante a Verona, giocando un calcio spettacolare. Perchè in questa settimana l'unica novità di rilievo è stata rappresentata dall'arrivo di Neres, un ottimo giocatore che darà il suo contributo in chiave offensiva viste le sue indubbie qualità, ma che non risolve i problemi cronici di questa squadra. E' ormai chiaro che la difesa, così come si è vista a Verona, possa prendere gol al primo affondo degli avversari. Serve un giocatore di passo rapido che assieme a Buongiorno, all'esordio in maglia azzurra domenica sera, e uno tra di Lorenzo e Olivera possa chiudere il terzetto.

Altro problema è quello rappresentato a centrocampo: il duo Anguissa- Lobotka non riesce ad assicurare adeguata copertura e servirebbe un altro centrocampista che possa aiutare la manovra oltre che recuperare palloni. Davanti, sempre aspettando si possa risolvere il caso Osimhen, c'è da capire come vorrà giocare Conte: con Neres che prenderà il posto di Politano in un ipotetico 3-5-2 non ci sarebbe spazio per Kvaratskhelia; insomma confusione e idee poco chiare a meno di dieci giorni dalla fine del mercato. Non sarà semplice per Conte dipanare una matassa complicata.

Forse il ritorno della difesa a 4 sarebbe un ipotetico rimedio al problema ma il modulo non è mai stato nelle corde del tecnico. L'attualità adesso dice che gli azzurri avranno due partite casalinghe, Bologna e Parma per provare a raddrizzare la situazione. Contro Italiano, da questa stagione alla guida del Bologna, il Napoli ha sempre sofferto. Anche gli avversari, orfani di Calafiori e Zirkzee hanno cambiato qualcosa rispetto allo scorso maggio quando vinsero due a zero al Maradona con irrisoria facilità. Non è che gli azzurri da allora abbiano fatto chissà quali stravolgimenti, per questo la speranza è che qualcosa possa cambiare nel risultato un po' meno nel gioco.