Luci ed ombre. A due giorni dall'inizio del nuovo campionato, il bilancio del Napoli annovera diversi aspetti contrastanti. L'arrivo di Conte sulla panchina azzurra ha avuto un ruolo dirompente e il suo carisma, unito alla sua credibilità, ha di fatto dato picconate a tutto l'ambiente operando una vera rivoluzione. Il tecnico ha visionato l'organico e poi ha deciso chi poteva restare e chi invece sarebbe stato meglio cedere. E i nomi, in quanto a giocatori in partenza, sono tanti, un aspetto in controtendenza per il Napoli che in genere opera sul mercato senza troppi stravolgimenti. Dopo Lindstrom e Natan, sembra ormai vicina anche la cessione di Cajuste che vorrebbe dire azzeramento totale del mercato di agosto 2023. Ma anche Mario Rui, Juan Jesus, Gaetano, Folorunsho e Cheddira potrebbero lasciare il Napoli. Senza contare la querelle legata a Victor Osimhen per il quale non sono ancora partite trattative ufficiali.

Sul fronte acquisti, sembrano vicini gli arrivi dell'esterno offensivo Neres e del centrale di centrocampo Gilmour con Lukaku che aspetta la cessione di Osimhen per prendere la sua maglia. Insomma, il Napoli è ancora un cantiere aperto che dovrà essere completato entro due settimane, quando chiuderà la sessione estiva del calciomercato. Ma entro quella data gli azzurri dovranno giocare tre partite di campionato e sarà importante partire bene per accrescere l'autostima e tornare a respirare profumo d'alta classifica.

Domenica alle 18,30 l'esordio del Napoli sarà a Verona, come nell'anno del terzo scudetto. Sul fronte formazione, le scelte sembrano essere abbastanza scontate con il ritorno di Di Lorenzo da esterno destro e un pacchetto difensivo guidato da Buongiorno con ai lati Rrahmani e Olivera. In mezzo al campo, solito duo composto da Lobotka e Anguissa, con Spinazzola a sinistra. Davanti Politano e Kvaratskhelia agiranno sulle fasce con Raspadori ancora una volta chiamato al centro dell'attacco ed in vantaggio su Simeone. Contro una squadra molto giovane guidata da Zanetti servirà partire bene per far sì che le luci possano aumentare a scapito delle ombre che non accennano a svanire.