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04/05/2024

Un anno dopo il Napoli ritorna a Udine. Ma è cambiato tutto

Un anno dopo il Napoli ritorna a Udine. Ma è cambiato tutto

Come se fosse passato un decennio e non un anno. A due giorni dalla trasferta di Udine, che l'anno scorso regalò la certezza dello scudetto, il Napoli ritorna al "Friuli" con animo e spirito differenti. Ottavo in classifica, dopo una stagione deludente con lo scudetto sul petto, con tre allenatori che si sono avvicendati sulla panchina azzurra e due sessioni di mercato fallite senza alcuna scusante. Per quante cose sono successe dal 4 maggio 2023, giorno della conquista del terzo scudetto azzurro, un anno è decisamente troppo poco. E, visti i trascorsi stagionali, anche una trasferta contro la terz'ultima in classifica appare partita complicata e dalla quale non aspettarsi granché. Con Cannavaro in panchina, subentrato a Cioffi dopo la sconfitta a Verona, l'Udinese ha perso il recupero con la Roma allo scadere e ottenuto un buon punto a Bologna. Ma la classifica dei friulani resta precaria con 29 punti complessivi e distante due lunghezze da Frosinone, Verona e Empoli tutte a quota 31.

Ovvio che servirebbe un risultato positivo per alimentare speranze di salvezza per una squadra che, sulla carta, non avrebbe un organico da retrocessione. E a guardare la probabile formazione si fa fatica a capire come mai l'Udinese sia insabbiata nei bassifondi della classifica. Un organico che può contare su giocatori del valore di Samardzic (corteggiato a lungo dal Napoli), sul talento di Pereyra e anche sul peso offensivo di Lucca non dovrebbe avere problemi ed invece è con l'acqua alla gola. Mancheranno lunedì sera gli squalificati Payero e Perez,  inoltre sono ai box Thauvin, Giannetti e Lovric. Cannavaro, nella difesa a tre, dovrebbe utilizzare Ferreira e Kristensen ai lati dell'ottimo Bijol. In mezzo al campo centrocampo solido a 5 con Walace in cabina di regia supportato da Zarraga e Samardzic. Esterni in vantaggio Ehizibue e Kamara. Poi dietro la punta Lucca agirà Pereyra.

Tra gli azzurri dovrebbe essere ancora assente Zielinski con la conferma di Cajuste. In difesa Olivera sembra farsi preferire a Mario Rui con il dubbio Juan Jesus,  che ieri si è allenato a parte, e che potrebbe essere sostituito da Ostigard. Per il resto non ci dovrebbero essere altre novità. A quattro giornate dalla fine del campionato forse servirebbe più gettare le basi per programmare al meglio la prossima stagione che sperare in una qualificazione europea. Se si dovesse entrare in Europa League,  allora sarebbe un sacrificio legittimo giocare sempre di giovedi, ma se si dovesse disputare un'inutile Conference League allora forse sarebbe meglio restare fuori da tutto. D'altra parte, solo quando si tocca il fondo si può risalire la china, e di questa infausta stagione sarebbe meglio non ricordare nulla. Al massimo, tornando ancora più indietro, si potrebbe rammentare la rete di Osimhen di un anno fa che diede il via ai festeggiamenti del terzo scudetto della storia. E poi basta così: per una volta, viste le prestazioni del Napoli, il calcio giocato può essere messo da parte.

Antonio Procopio

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