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04/02/2025

L'analisi del mercato del Napoli tra luci e ombre

L'analisi del mercato del Napoli tra luci e ombre

Il calciomercato da sempre accende sogni e desideri dei tifosi e rappresenta un periodo in cui si covano speranze di successo. Due volte all'anno le finestre di mercato dove si fanno trasferimenti sono il pane preferito dei tifosi. L'equazione è semplice: se prendo un giocatore forte avrò maggiori possibilità di successo nel prossimo futuro. Ma poi non sempre a soldi investiti corrispondono altrettante vittorie. Senza andare troppo indietro basti vedere quello che ha fatto la Juventus nella scorsa estate (200 mln spesi) e lontana 14 punti dal Napoli capolista. Insomma, più che spendere bisogna saper spendere e trovare ciò che serve. Premessa doverosa che non sposta il giudizio sul Napoli che non è riuscito a concretizzare quello che si era prefisso a inizio mercato.

E andiamo ad analizzare reparto per reparto cosa c'è e cosa sarebbe servito al gruppo azzurro: tra i pali il cambio Caprile, desideroso di giocare, con Scuffet non sposta gli equilibri almeno fin quando Meret sarà quello straordinario di questo anno. In difesa è ormai chiaro che Rafa Marin non goda della stima del tecnico come si evince dalle volte in cui Conte lo ha schierato (solo in Coppa Italia, zero minuti in campionato). Un altro centrale sarebbe servito e dopo aver trattato Danilo e Comuzzo è sembrato strano non essere riusciti a portare a casa nessun difensore. Probabile che sulla decisione abbiano pesato le buone prove fatte da Juan Jesus durante l'infortunio di Buongiorno e la possibilità di utilizzare Di Lorenzo e Olivera come centrali.

Anche perchè lo Spinazzola visto nelle ultime uscite meriterebbe maggiore considerazione e siamo certi che nelle restanti 15 partite ne giocherà diverse ed in più ruoli. A centrocampo, partito Folorunsho è arrivato Billing, giocatore che viste le prove straripanti di Anguissa dovrebbe trovare poco spazio ma che assicura comunque un ricambio valido e di ruolo. Ed infine la cessione di Kvaratskhelia lascia più di un'ombra: in realtà il sostituto del georgiano il Napoli lo aveva in organico ed era Neres. Serviva piuttosto un cambio per il brasiliano entrato ormai in pianta stabile nella formazione tirolare. Sono stati fatti tanti nomi: Garnacho, Adeyemi, Saint Maximin, tutti esterni e di ottimo livello. Alla fine è arrivato Okafor, giocatore molto valido ma che sembra abbia maggiori caratteristiche da attaccante piuttosto che da esterno offensivo.

Tornando al discorso iniziale sembra che non sia il tipo di giocatore di cui il Napoli aveva bisogno. Ovvio che alla fine ogni riscontro sarà il campo a doverlo dare, ma la sensazione che emerge è che la società abbia deciso di risparmiare il tesoretto accumulato con la cessione di Kvara per compensare quanto speso in estate durante la rifondazione contiana. In buona sostanza, per chiudere il discorso, dopo aver rivitalizzato anche Juan Jesus e Spinazzola, sarà ancora una volta il tecnico a dover risolvere tutti i problemi e portare la croce per i prossimi quattro mesi. Conte pensaci tu.

Antonio Procopio

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